Disperazione e impeto

Ti confesso, caro lettore, che fino a ieri versavo in uno stato di profonda crisi interiore. Ciò è scaturito dalla constatazione che non mi è riuscito di cambiare il mondo. Com’è possibile?

Eppure ho pubblicato ben due articoli! il primo dei quali quasi due settimane fa!Ed invece nessuno sembra seguire i miei consigli: nessuno si prende la briga di uscire di casa per il solo gusto di farlo, né ho colto persona alcuna a fissare il cielo senza motivo.

Mi sono accorto di questa terribile verità osservando la mia vicina di casa: mi sono appostato dinanzi casa sua ( solo per scopi accademici, sia ben chiaro! ) ed ho notato che non getta alcuno sguardo al cielo al momento di varcare la porta di casa. Eppure nel mio ultimo articolo raccomandavo espressamente di farlo!
“Perlomeno è scesa di casa” pensai speranzoso, “ forse va a fare una passeggiata!”
Ed invece no! Non ha percorso neanche cento metri che si è infilata in un ufficio delle poste. Che noia le poste!
Insomma, era evidente che dei miei consigli non gliene importava un fico secco. Non mancai di notare che la cosa non riguardava solo la mia vicina, ma praticamente tutti coloro che mi capitassero a tiro.

Come ti dicevo , caro lettore, questi avvenimenti mi hanno gettato nel più grande sconforto. Tornai a casa in lacrime. Cosa poteva essere successo? Perché nessuno mi aveva ascoltato? Al culmine della disperazione, mi si insinuò in mente il pensiero che i miei articoli non fossero giunti al grande pubblico come pensavo. In fondo essi non sono che pubblicati su di una pagina con una sessantina di mi piace ( ed i più grandi sostenitori sono papà e mammà!). Insomma, a nessuno interessano le mie ricette per cambiare il mondo.

Accantonai, però, subito questa stupida idea, comprendendo che non era che dettata dallo sconforto, e dopo una notte insonne, mi giunse l’illuminazione. Pensai che forse, preso dalla foga di parlare della vita 1.0, ho dimenticato di spiegare le cose basilari su di cui essa si fonda. Ho fatto, in pratica, la fine di quei professori, i quali, avendo studiato la propria materia sin da tempo immemore, sono convinti che essa tratti di cose banali. E così ogni parola che essi pronunciano risulta assolutamente incomprensibile ai poveri studenti, i quali, assaliti dal tedio, gettano subito la spugna.
Nel mio caso, però, all’interrogazione non si può assolutamente arrivare impreparati! Non siamo certo a scuola! Qui le cose che si studia servono davvero! Ne va  della felicità delle persone!

E’ per questo, caro lettore, che a partire dal prossimo articolo, ti spiegherò i fondamenti basilari della filosofia di vita 1.0. Ti avverto però, di non prendere i miei insegnamenti  a cuor leggero: si tratta di cose grandi, ancestrali e sono probabilmente i più profondi costituenti dell’animo umano!  Te lo anticipo, caro lettore, si tratta di… muoversi.
Allora tieniti pronto, mi raccomando! Te lo dice uno che su queste cose filosofeggia da anni!
Dal canto mio, cercherò di essere chiaro ed sintetico, così che tu possa comprendere subito anche tutte le cose di cui ti ho parlato in precedenza.

Ci siamo capiti, allora? Bene, alla prossima!

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